Il Chi-Sau

~Chi segue il kung fu impara anche ad essere un uomo, crescendo sia nella compassione che nella consapevolezza di se stesso e degli altri.~

INTRODUZIONE

Il Wing Tsun è un’arte marziale, attraverso la quale si acquisisce un metodo di autodifesa applicabile in qualsiasi circostanza. Assorbire e restituire l’energia che l’avversario ci rivolge contro, la simultaneità di attacco e difesa, sono tra i principi cardine del Wing Tsun. È un sistema completo di arti marziali. La sua efficacia non risiede in evoluzioni stilistiche o in trucchi per creduloni, ma nella totalità rivoluzionaria dei suoi semplici concetti. L’immediatezza.

L’allenamento della sensibilità tattile, nonché l’ascolto costante del corpo in movimento, scioglie in progressione resistenze, costrizioni, che si annidano perlopiù al livello delle articolazioni. I gesti si fanno così più leggeri, spontanei, essenziali, armoniosi. La muscolatura si attiva equamente nel suo complesso. Il Wing Tsun è un’arte marziale che si basa principalmente sulla sensibilità, attacchi e difese, azioni e reazioni, sono studiati "sentendo" l'avversario in contatto su di noi, solitamente ed inizialmente con le braccia, ma poi anche con gambe, spalle, busto e tutto il corpo. Ma come facciamo a “sentire” l’avversario? La risposta a questa domanda è studiare e praticare il chisao, una delle peculiarità di questa arte marziale.

IL CHISAO

Un metodo di allenamento per sviluppare al meglio questa sensibilità è il CHISAO in italiano “mani appiccicose”, Il Chisao è uno speciale metodo di allenamento, caratteristico del Wing Chun, attraverso il quale il praticante sviluppa, nella prima fase di apprendimento, la capacità di controllare i movimenti dell’avversario.

Il Wing Tsun è l’unica arte marziale che include un esercizio che allena i riflessi tattili che sono determinati dal contatto. I riflessi difensivi del Chisao sono sollecitati in modo immediato e meccanico dall’attacco dell’avversario e sono di gran lunga più veloci di quelli comandati dall’impulso visivo. Il Chisao è la colla che unisce una serie di singoli movimenti in una sequenza coerente che non è però “prestabilita” rigidamente, in modo da adattarsi ad ogni situazione e ad ogni reazione dell’avversario; dunque, le reazioni durante il combattimento in contatto divengono istintive e più rapide. Ovviamente tutto questo si fonde in maniera omogenea, si creano delle basi tecniche da combinare inconsciamente a seconda delle necessità con il combattimento senza contatto.

Avendo gli arti dell’avversario a contatto con i propri, è possibile percepirne forza e direzione del movimento, e di conseguenza applicare gli altri principi e contrattaccare immediatamente. L’idea di praticare Chisao in maniera continuativa passando da una tipologia di attacco ad un’ altra, è una pratica che richiede una base molto solida e ben approfondita. A livello didattico sono previste delle sequenze di esercizi prestabilite (i cosiddetti cicli, drill) più comunemente chiamate “sezioni” dove si sezionano innumerevoli possibilità di attacchi e contrattacchi.  Nel Chisao flessibilità e sensibilità sono indispensabili sia per acquisire i principi di questa pratica sia per l’efficacia delle tecniche. Nel Wing Tsun si vuole essere come l’acqua, mentre si cede da una parte si entra da un’altra, cercando continuamente una fenditura scoperta da “riempire”.
Le tecniche si acquisiscono con la pratica, i concetti con la mente: non ci sono tempi prestabiliti, ed ognuno ha un suo tempo di ricezione delle nozioni che debbono passare i singoli set di tecniche.

IL WING TSUN PER ME

Ho cominciato questo percorso marziale ormai sette anni fa, per caso, grazie al mio amico Andrea Tabone che non smetterò mai di ringraziare. Mi ha portato alla Kira, mi ha fatto conoscere il mio Si-Fu Salvatore la Licata e tutti i miei compagni di Wing Tsun. È proprio grazie a loro e a questa arte marziale che io sono riuscita a superare un periodo buio della mia vita. All’inizio era per me solo un modo per sfogarmi e non pensare a cosa c’era fuori dalla palestra, col passare del tempo tutto iniziò a diventare indispensabile. Ora per me è uno stile di vita a cui non posso e non voglio rinunciare.

Col passare del tempo ho praticamente messo il Kung fu come priorità, ho rinunciato a tante opportunità per praticare questa arte marziale e ho sopportato tutte le persone che mi prendevano per pazza e mi dicevano che “per una volta” potevo evitare di allenarmi. Ammetto che vi sono stati, in questi sette anni, momenti di cedimento, giornate in cui pensavo di non essere all’altezza, giornate in cui odiavo il wing tsun, momenti di stanchezza che mi facevano vacillare, ma nonostante il rifiuto, la stanchezza, la tristezza e delusione riuscivo sempre a rimboccarmi le maniche, mettermi in macchina, entrare dalla porta della palestra e allenarmi, sempre un duro lavoro ma in fin dei conti è questo che significa Kung Fu. Praticare Kung Fu è il mio modo di essere felice, di stare bene, ma questo lo devo anche a tutti i miei compagni di Wing Tsun, alla mia Sije, sempre paziente e piena d’amore,  al mio Sifu che, giorno per giorno, mi insegna cosa significa praticare questa arte marziale e a Enrico che da sempre mi ha incoraggiata, supportata e sopportata nelle mie scelte.

Non esisteranno mai parole adeguate a esprimere la gratitudine che provo per tutti voi. Siete la mia famiglia.

Eleonora Brina

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